I punti del mio programma

A tutti i giovani sotto i 36 anni, con un lavoro che dia delle garanzie di pagamento delle rate (se sono una coppia basta cointestare il mutuo e le garanzie sulla restituzione vengono spalmate sui due individui) verrà data la possibilità di accedere a un mutuo bancario per l’acquisto della prima casa con le garanzie sul prestito interamente coperte dalla regione tramite la SFIRS.

Ad ogni cittadino residente in Sardegna, sotto i 46 anni, verrà consentito proporre alla Regione (che dovrà creare un apposito ufficio) un progetto per l’avvio di una attività in proprio, gli uffici preposti, una volta esaminata la bontà del business plan e il curriculum di chi si propone e la storicità nell’aver imparato il “ mestiere”,  adotteranno dei criteri di valutazione piuttosto elastici. Superate le varie fasi e le diverse interlocuzioni con i funzionari preposti, avranno diritto a un prestito aziendale direttamente dalla Regione. Con questa soluzione si mette al centro l’idea e la bontà dell’operazione e non i capitali di chi vuole costruire una nuova impresa.

La mia proposta è quella di dare un sostegno a tutte le coppie che vivono nell’isola, escludendo solo coloro i quali superano un reddito superiore ai 3.500 sommando le entrate dei coniugi. La denatalità colpisce tutti, un sostegno di 500 euro al mese per ogni figlio fino al compimento del 6° anno di età. Mi ripeto:  il malato è grave e la cura deve essere forte.

Per prima cosa, è necessario chiudere le due centrali a carbone e, se serve, convertirle a centrali a metano. Questo gas è quello meno inquinante di tutti e in un momento di transizione energetica può essere utile usarlo, almeno fino a che le rinnovabili (tra queste anche l’idrogeno green) non siano in grado da sole (con l’uso degli storage) di far fronte alle nostre esigenze, che non sono molte in  quanto non siamo una regione particolarmente energivora.

I porti devono essere alimentati da energia verde e le navi attaccate alla rete elettrica, evitando di tenere accesi dei motori che vanno alimentati con i peggiori scarti della lavorazione del petrolio.

Propongo multe da 1000 a 5000 euro a chi abbandona la plastica e, se attività economica, la multa passa da 5.000 a 15.000 per ogni volta in cui viene accertato l’abbandono. Stop alla plastica sulle barche, qualsiasi tipo di imbarcazione dovrà avere solo ed esclusivamente bottiglie in vetro o in tetrapack e piatti, bicchieri e posate non in plastica.

La mia proposta è che vengano creati cimiteri per gli animali da compagnia da parte di ogni comune con più di 3.000 abitanti. I comuni più piccoli dovranno aggregarsi. 

Nei cimiteri della Sardegna dovrà essere possibile seppellire i propri animali da compagnia negli stessi loculi dei loro fratelli umani. In Italia è possibile farlo.

Il benessere animale dovrà essere un punto fondante della nostra futura civiltà e gli spazi per il divertimento e lo svago degli animali da compagnia dovrà essere istituito in ogni comune sardo e dovrà essere adeguato alla popolazione. Nei centri più importante sarà d’obbligo istituirne più di uno. Dovrà essere vietato, inoltre, la concessione d’uso di terreni adibiti ad attività circense per operatori che usino animali relegati in gabbie. Saranno ammessi gli spettacoli di animali che vivano liberamente e senza particolari costrizioni.

Servono strutture sportive da mettere a disposizione delle società, che abbiano prezzi di esercizio bassi (dato il grande valore sociale dello sport) con una partecipazione dei costi di esercizio da parte del pubblico.

Gli atleti che debbono andare in continente per partecipare a delle gare importanti o a degli stage riconosciuti tali dalle rispettive federazioni, devono avere il biglietto aereo o navale pagato

Visto il grande valore dello sport, il certificato medico annuale deve essere a carico delle ASL.

E’ necessario che alcune agevolazioni vengano rese permanenti e certe. Mi riferisco alla legge 949 sia per il commercio che per l’artigianato. I contributi di carattere economico devono essere quantificati in 25 milioni all’anno per ognuna delle due categorie.

La burocrazia uccide questo paese e in particolare le sue attività produttive. La battaglia sarà quella di far sì che gli strumenti messi a disposizione per coloro che usufruiranno dei “vantaggi” della  zona ZES siano estesi a tutti.

La mamma di tutte le battaglie è la strada Olbia-Arzachena-Palau-S.Teresa, una vergogna che la classe politica intera, di centr , di destra e di sinistra, ha sulla coscienza da almeno 30 anni. La strada che collega i centri turistici più importanti della Sardegna è la strada peggiore dell’intera isola, e allora basta parole campate in aria, se sarò eletto promuoverò e pretenderò una commissione permanente, composta da tutti gli eletti galluresi, di ogni parte politica, che si riunisca una volta alla settimana per capire lo stato di avanzamento del progetto relativo alla strada Olbia-Arzachena-Palau-S.Teresa. Questa vergogna non può più essere tollerata e se la classe politica non vorrà porre fine a questa eterna incompiuta allora arriveremo anche a usare le maniere “forti” che la legge ci consente, come il boicottare le sedute delle commissioni, in modo da ingessare l’intero consiglio regionale. O si fa questa strada o blocchiamo tutti i lavori.

Il settore della nautica è stato uno dei pochi a crescere anche negli anni del Covid e basterebbero questi dati per far capire a tutti che è un settore nel quale non solo Olbia ma la Gallura intera deve investire.

I Comuni costieri della Provincia della Gallura sono 12: Olbia, Arzachena, Badesi, Trinità d’Agultu e Vignola, Aglientu, Santa Teresa Gallura, Palau, La Maddalena, Golfo Aranci, Loiri Porto San Paolo, San Teodoro, Budoni.

• La Provincia della Gallura, che rappresenta il 10% del territorio della Sardegna, ha 6.976 posti barca totali.  La Provincia della Gallura ha il 38,5% del numero totale dei posti barca della Sardegna.
• Il Comune di Olbia è quello con il maggior numero di posti barca (2.441) seguito da Arzachena (700), Santa Teresa Gallura (650), Palau (552), Golfo Aranci (485), Budoni (405), San Teodoro (384), La Maddalena (290) e Loiri Porto San Paolo (270).
• La Provincia della Gallura è la prima in Italia per occupati nell’Economia del mare (16,8% del totale) e la seconda per valore aggiunto (13,9%). [Economia del Mare, Unioncamere 2019]
• Le imprese del settore nautica in Gallura sono 770. I ricavi di 580 imprese (Spa e Srl tenute al deposito dei bilanci) sono pari a 363 milioni 430 mila. I dipendenti diretti delle imprese sono 3.112 [Elaborazione Centro Studi UniOlbia su dati Cerved dei bilanci 2022, aggiornato a ottobre 2023].

1. La regione deve far diventare quello gallurese un Distretto della nautica regionale
2. Creazione di un consorzio tra operatori della nautica gallurese.
3. Fare operazioni di marketing e quindi di avere un proprio brand e un logo ben definito e identificativo della nostra realtà, quindi un sito Internet (minimo nelle tre lingue principali) di alto profilo e la presenza sui maggiori social.

L’obiettivo primario e principale sarà quello della “conoscenza” da parte del mondo della nautica, affinchè tutti sappiano cosa abbiamo in Gallura, quali sono le varie peculiarità, le disponibilità, le specificità. In un secondo tempo il consorzio potrà anche fungere da ottimizzatore di costi  e da fruitore di servizi di formazione nello stesso comparto.

Sostegno al mondo dell’educazione, in particolare dell’archeologia e della Storia, per una maggior coscienza collettiva dell’identità sarda, questo al fine di creare affezione e rendere più forti le radici di giovani (e non giovani) sardi, anche per combattere l’esodo all’estero o in continente. 

Accrescere i fondi per  la promozione di attività educative artistiche e culturali per bambini e adolescenti: laboratori artistici di pittura, creazione di armature nuragiche con la cartapesta, conoscenza di tutte le maschere del carnevale sardo, laboratori linguistici di lingua sarda, corsi per la creazione di dolci sardi e antichi saperi. 

Innanzitutto servirebbe un assessorato apposito, slegato da commercio e artigianato. Il quale dovrebbe fare una programmazione quinquennale, istituendo una piattaforma di consultazione perenne con le maggiori sigle dell’associazionismo e con i responsabili dei nuovi modelli di turismo. Dal confronto tra il mondo della politica e quello dell’imprenditorialità potrebbe venire fuori una sintesi perfetta su cosa fare e su come programmare.

Una promozione di una destinazione chiamata Sardegna, Programmata, Progettata e che dia le giuste Priorità, intervenendo anche su tutti quei rivoli di denari che si spendono per le cose più disparate erodendo fondi che possono essere destinati alla ricerca dell’allungamento della stagione.